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16 marzo 2008

Trent'anni fa ilsequestro Moro

E’ il 16 marzo del 1978 sono da poco passate le 9 e le auto con a bordo il Presidente della Dc Aldo Moro e la sua scorta imboccano via Fani. Dopo poche centinaia di metri, all'incrocio con via Stresa, una Fiat 128 bianca con targa del corpo diplomatico frena bruscamente bloccando il passaggio all'auto guidata da Ricci. Alcuni uomini che si trovano all'altezza dell'incrocio travestiti da avieri si avvicinano alle macchine ferme e fanno fuoco contro la scorta di Moro. Dei cinque uomini della sicurezza, Raffaele Iozzino e' il solo che riesce a scendere dall'Alfetta, ma i colpi mortali arrivano quasi subito. Con lui muoiono immediatamente Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera mentre Francesco Zizzi:si spegnerà poche ore dopo al Policlinico Gemelli. Moro è prelevato e scompare nel nulla.

E’ l’inizio del rapimento che segnò uno dei momenti più bui della Repubblica. Cinquantacinque giorni di attesa fino al tragico epilogo. Oggi comuni cittadini e politici hanno reso omaggio allo statista democristiano e agli uomini della sua scorta.

Per Agnese Moro figlia di Aldo e che presiede l'Accademia di studi storici intitolata a suo padre la verità completa sul sequestro è ancora oggi un mistero. “Sulla vicenda conosciamo solo dei pezzi di verità e ci sono troppe cose ancora da esplorare. Cose oscure, non logiche”.

Fonte:Rai

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