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13 maggio 2008

Il governo ombra di Veltroni

Walter Veltroni, per rispondere al governo Berlusconi che ha appena giurato davanti al Presidente della Repubblica, ha deciso i nomi del suo esecutivo ombra. Ecco ministri e curriculum:

Affari Esteri e Italiani nel mondo: Piero Fassino. Nato ad Avigliana di Torino nel 1949, laureato in scienze politiche, fino alla nascita del Pd è stato segretario dei Ds. Nel primo governo Prodi ha ricoperto l'incarico di sottosegretario e successiovamente ministro del commercio estero e poi di grazia e giustizia. Attualmente ricopre l'incarico di inviato dell'Unione europea per la Birmania.

Interno: Marco Minniti. Nato a Reggio Calabria nel 1956, laureato in filosofia, Segretario negli anni 90 del Pds calabrese, è stato sottosegretario alla presidenza del consiglio nel governo D'Alema e viceministro dell'Interno dal 2006 al 2008. E' segretario regionale del Pd in Calabria.

Giustizia: Lanfranco Tenaglia. Nato a Chieti nel 1961 laureato in giurisprudenza, è stato eletto deputato nel 2008 ha lungamente svolto la sua attività in magistratura in Veneto, a Venezia è stato giudice del Tribunale civile, in precedenza aveva lavorato a Treviso.
Economia e Finanze: Pierluigi Bersani. E' nato a Bettola (Piacenza) nel 1951, laureato in filosofia, prima consigliere regionale poi presidente della Regione Emilia Romagna, Dal 1996 al 99 è stato ministro dell'industria e commercio, quindi fino al 2001 ministro dei trasporti. E' tornato nel 2006 a ricoprire la carica di ministro, stavolta valle attività produttive fino al 2008.

Istruzione Università e Ricerca: Maria Pia Garavaglia. Nata nel 1947 in provincia di Milano è stata Ministro della Sanità del Governo Ciampi e commissario straordinario della Croce Rossa Italiana dal 1995 al 1998 e presidente dal 1998 al 2002. Nel giugno 2003, è stata nominata vicesindaco di Roma e riconfermata nel maggio 2006.

Sviluppo Economico: Matteo Colaninno. Nato nel 1970 a Mantova è un imprenditore che ha ricoperto l'incarico di vicepresidente del gruppo Piaggio e della Banca popolare di Mantova.È stato presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria, nonché vicepresidente di Yes for Europe, la confederazione europea dei giovani imprenditori. Eletto nel 2008 in parlamento per il Pd.

Lavoro Salute e Politiche sociali: Enrico Letta. Pisano, 41 anni, nel novembre del 1998, diventa a 32 anni il più giovane ministro della stria repubblicana andando a guidare le Politiche comunitarie. Nel 2000 è ministro dell'Industria, Commercio e Artigianato. Nel 2001 diventa deputato, per la prima volta. Nel 2006 è stato sottosegretario alla presidenza del Consiglio del governo Prodi.

Difesa: Roberta Pinotti. Nata a Genova nel 1961, laureata in lettere moderne, dopo aver insegnato è stata eletta consigliere comunale a Genova e poi assessore alla scuola, alle politiche giovanili e alle politiche sociali della provincia di Genova dal 1993 al 1997, assessore alle Istituzioni scolastiche di Genova dal 1997 al 99 e segretaria provinciale dei DS dal 1999 al 2001. Deputata nel 2001 ha presieduto la commissione difesa della Camera. Alle elezioni del 2008 è stata eletta al Senato. E' membro dell'esecuto del Pd dove ricopre l'incarico di responsabile della sicurezza.

Politiche Agricole e Forestali: Alfonso Andria. Nato a Salerno nel 1952 è laureato in giurisprudenza, è stato consigliere comunale di Salerno e presidente della provincia, esponente della Margherita è deputato del Parlamento europeo, dal 2004 per la lista Uniti nell'Ulivo, iscritto all'Alde.

Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare: Ermete Realacci. Nato a Sora nel 1951 ambientralista e fondatore di Legambiente, deputato dal 2001 ha guidato nella precedente legislatura la commissione ambiente della Camera. Vicepresidemte del Kyoto club, unione di varie istituzioni e imprese impegnate per la riduzione dei gas-serra, presiede anche . Symbola - la Fondazione per le qualità italiane.E' stato nell'esecutivo della Margherita e ora in quello del Pd come e responsabile della comunicazione del partito.

Infrastrutture e Trasporti: Andrea Martella. Nato a Portogruaro (Venezia) nel 1968, si è laureato in lettere e filosofia. Deputato dal 2006 è stato confermato alla Camera nel 2008. Dirigente di partito

Beni e Attività Culturali: Vincenzo Cerami. Nato a Roma nel 1940 è uno scrittore e sceneggiatore. Allievo di Pier paolo Pasolini e suo aiuto regista nel film Uccellacci e uccellini ha scritto sceneggiature e romanzi il suo primo libro Un borghese piccolo piccolo lo rivela anche grazie al film di Monicelli con Sordi. Romanziere ma anche saggista e poeta collabora da tempo con Roberto Beningni: sua la sceneggiatura di La vita è bella, vincitore dell'Oscar nel 1999. E' nell'esecutivo del Pd come responsabile della cultura.

Comunicazione: Giovanna Melandri. Nata a New York nel 1962, laurea in Economia e Commercio, è stata ministro dei Beni Culturali nel 1998 e ministro per le Politiche giovanili nel 2006.

Riforme per il Federalismo: Sergio Chiamparino. Sindaco di Torino dal 2001, nel 2006 è stato rieletto con il 66% dei consensi.

Rapporti con le Regioni: Mariangela Bastico. Nata a Modena nel 1951. Laureata in Scienze Politiche a Bologna, nel 1994 è stata eletta sindaco di Modena. Consigliere Regionale in Emilia Romagna, è stata Assessore regionale alla Scuola, Formazione Professionale, Università, Lavoro e Pari Opportunità dal 2000 al maggio 2006. Nel 2006 ha ricoperto la carica di Viceministro alla Pubblica Istruzione.Pubblica amministrazione e Innovazione: Linda Lanzillotta. Nata a Cassano Ionio nel 1948, è stata funzionario della Camera dei deputati. Nel 1993 è stata Assessore all’Economia del Comune di Roma. Eletta alla Camera nel 2006, nel governo Prodi è stata ministro per gli Affari regionali e le Autonomie locali.

Pari opportunità: Vittoria Franco. Nata nel 1949 in provincia di Cosenza, docente di filosofia alla Scuola Normale Superiore di Pisa, è stata eletta in Parlamento nel 2001. Nella scorsa legislatura ha ricoperto la carica di presidente della Commissione Cultura del Senato. Come parlamentare si è occupata dei temi eticamente sensibili, dei diritti delle donne, oltre che di scuola, università, ricerca, cultura e spettacolo.

Semplificazione Normativa: Beatrice Magnolfi. Nata a Firenze nel 1951 è laureata in lettere moderne. Ha insegnato al liceo e poi all'università di Firenze. Eletta nelle file del Psi è stata assessore alla cultura della provincia di Firenze e all'innovazione tecnologica del comune di Prato. Nel 2001 è stata eletta alla Camera per i Ds, nel 2006 eletta al Senato. E' stata sottosegretaria dal 2006 al 2008 all'innovazione nella Pubblica Amministrazione.

Politiche Comunitarie: Maria Paola Merloni. Nata a Roma nel 1963, laureata in Scienze politiche, imprenditrice. E’ stata presidente della Confindustria Marche. Eletta in Parlamento nel 2006.

Attuazione del Programma: Michele Ventura. Nato a Sesto Fiorentino (Firenze) il 23 dicembre 1945. E’ stato vice sindaco di Firenze, consigliere regionale, vice presidente del consiglio regionale e assessore alle attività economiche e produttive. E’ stato deputato nelle legislature XIII e XIV.

Politiche per i Giovani: Pina Picierno. Ventisei anni, originaria di Teano, è stata capolista alla Camera in Campania. Ex presidente federale dei giovani della Margherita, si è finora divisa tra la passione per il volontariato nella Croce Rossa, la politica e il lavoro di consulente in comunicazione, oltre a collaborare con la cattedra di «Metodologia e Tecniche della Ricerca Sociale» all’Università di Salerno.

Il Segretario del Partito Democratico Walter Veltroni presiede il Governo ombra.
Ne fanno altresì parte il Vicesegretario Dario Franceschini e i Capigruppo di Camera e Senato Antonello Soro e Anna Finocchiaro. Enrico Morando e Riccardo Franco Levi svolgeranno rispettivamente le funzioni di Coordinatore e Portavoce.

01 maggio 2008

Primo Maggio

Le origini del 1°maggio

Il 1° maggio nasce il 20 luglio 1889, a Parigi. A lanciare l'idea è il congresso della Seconda Internazionale, riunito in quei giorni nella capitale francese :
"Una grande manifestazione sarà organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente in tutti i paesi e in tutte le città, nello stesso giorno, i lavoratori chiederanno alle pubbliche autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore e di mandare ad effetto le altre risoluzioni del Congresso di Parigi".
Poi, quando si passa a decidere sulla data, la scelta cade sul 1 maggio. Una scelta simbolica: tre anni prima infatti, il 1 maggio 1886, una grande manifestazione operaia svoltasi a Chicago, era stata repressa nel sangue.

Man mano che ci si avvicina al 1 maggio 1890 le organizzazioni dei lavoratori intensificano l'opera di sensibilizzazione sul significato di quell'appuntamento.

"Lavoratori - si legge in un volantino diffuso a Napoli il 20 aprile 1890 - ricordatevi il 1 maggio di far festa. In quel giorno gli operai di tutto il mondo, coscienti dei loro diritti, lasceranno il lavoro per provare ai padroni che, malgrado la distanza e la differenza di nazionalità, di razza e di linguaggio, i proletari sono tutti concordi nel voler migliorare la propria sorte e conquistare di fronte agli oziosi il posto che è dovuto a chi lavora. Viva la rivoluzione sociale! Viva l'Internazionale!".
Monta intanto un clima di tensione, alimentato da voci allarmistiche: la stampa conservatrice interpreta le paure della borghesia, consiglia a tutti di starsene tappati in casa, di fare provviste, perché non si sa quali gravi sconvolgimenti potranno accadere.

Da parte loro i governi, più o meno liberali o autoritari, allertano gli apparati repressivi.
In Italia il governo di Francesco Crispi usa la mano pesante, attuando drastiche misure di prevenzione e vietando qualsiasi manifestazione pubblica sia per la giornata del 1 maggio che per la domenica successiva, 4 maggio.

In diverse località, per incoraggiare la partecipazione del maggior numero di lavoratori, si è infatti deciso di far slittare la manifestazione alla giornata festiva.

Del resto si tratta di una scommessa dall'esito quanto mai incerto: la mancanza di un unico centro coordinatore a livello nazionale - il Partito socialista e la Confederazione generale del lavoro sono di là da venire - rappresenta un grave handicap dal punto di vista organizzativo. Non si sa poi in che misura i lavoratori saranno disposti a scendere in piazza per rivendicare un obiettivo, quello delle otto ore, considerato prematuro da gran parte dei dirigenti del movimento operaio italiano o per testimoniare semplicemente una solidarietà internazionale di classe.

Proprio per questo la riuscita del 1 maggio 1890 costituisce una felice sorpresa, un salto di qualità del movimento dei lavoratori,che per la prima volta dà vita ad una mobilitazione su scala nazionale, per di più collegata ad un'iniziativa di carattere internazionale.

In numerosi centri, grandi e piccoli, si svolgono manifestazioni, che fanno registrare quasi ovunque una vasta partecipazione di lavoratori. Un episodio significativo accade a Voghera, dove gli operai, costretti a recarsi al lavoro, ci vanno vestiti a festa.
"La manifestazione del 1 maggio - commenta a caldo Antonio Labriola - ha in ogni caso superato di molto tutte le speranze riposte in essa da socialisti e da operai progrediti. Ancora pochi giorni innanzi, la opinione di molti socialisti, che operano con la parola e con lo scritto, era alquanto pessimista".
Anche negli altri paesi il 1 maggio ha un'ottima riuscita:
"Il proletariato d'Europa e d'America - afferma compiaciuto Fiedrich Engels - passa in rivista le sue forze mobilitate per la prima volta come un solo esercito. E lo spettacolo di questa giornata aprirà gli occhi ai capitalisti".
Visto il successo di quella che avrebbe dovuto essere una rappresentazione unica, viene deciso di replicarla per l'anno successivo.
Il 1 maggio 1891 conferma la straordinaria presa di quell'appuntamento e induce la Seconda Internazionale a rendere permanente quella che, da lì in avanti, dovrà essere la "festa dei lavoratori di tutti i paesi".Continua...