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25 settembre 2006

Eutanasia

In questi giorni si fa un gran parlare di Eutanasia.Cliccate qui per approfondire l'argomento.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao a tutti, ogni tanto si ritorna al solito posto....
E' vero parliamo di eutanasia, perchè siamo in Italia, ma perchè invece non vogliamo anche parlare di accanimento terapeutico, quando questo viene attuato ontro le normali leggi fisiologiche dell'uomo?
Perchè invece non si discute di questo?
Troppo comodo in un paese molto molto cattolico e troppo troppo poco praticante!!!
ciao belli cathe

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo sull'eutanasia.Dalla mia lunga esperienza posso dire che l'accanimento terapeutico come dice la mia amica cathe è IMMORALE perchè non è accettabile la sofferenza prolungata dell'essere umano.Ho un esperienza diretta riguardo all'accanimento terapeutico.In ogni caso è molto difficile oltre che decidere anche parlarne.
Giovanni Battista

Anonimo ha detto...

L'eutanasia in ogni caso per un religioso quindi per uno che crede è un delitto.Anche se si pensa di interrompere la sofferenza di qualcuno e giustamente questo qualcuno è vigile e naturalmente te lo chiede lui/lei non può essere tenuto in considerazione visto che è cosciente ma potrebbe non essere lucido.Forse se con la malattia ancora agli inizi si fa presente a cosa si va incontro forse.....

Anonimo ha detto...

COME il mio amico Battista anche io SONO FAVOREVOLE... non appare molto giusto che i malati senza speranza di guarigione debbano sopportare dolori indicibili e non possano porre fine all'incubo della loro vita degradata e degradante, ma invece siano costretti a continuare a soffrire a causa di leggi che obbligano a vivere qualcosa che ormai non è più vera vita. Da Infermiere posso anche affermare che l'eutanasia può essere vista come un fallimento della nostra medicina moderna che ci fa riflettere sull'esistenza di molte malattia ancora incurabili....Penso inoltre che per quanto riguarda la scelta di adesiona all'eutanasia bisogna mettere da parte le proprie credenze religiose o i propri valori in quanto bisognerebbe mettersi dalla parte del malato il quale è sottoposto ad una lenta e lunga agonia che sicuramente lo porterà alla perdita della SPERANZA DI GUARIRE E ALLA VOGLIA DI VIVERE...VI INVITO A RIFLETTERE SOPRATTUTTO SE I PAZIENTI NON SONO PERSONE ANZIANE MA......NEONATI!!!

Anonimo ha detto...

È brutto utilizzare un blog per farsi pubblicità, ma abbiamo creato un forum nazionale dei democratici di sinistra che mancava. Uno spazio per discutere delle politiche di governo, del partito democratico, dei dirigenti, di politica generale e di tanto altro per i militanti e i simpatizzanti dei democratici di sinistra.

www.dsforum.it

Anonimo ha detto...

Mi pare che si faccia un pò di confusione: essere contrari all'accanimento terapeutico non vuol dire necessariamente essere favorevoli al riconoscimento del diritto alla morte.Credo che in casi come quelli che ci prospettano in Tv di individui terminali che chiedono di porre fine alle loro sofferenze atroci, nessun umano si senta autorizzato a far si che tali sofferenze continuino, ma chi puo' essere in grado di dire quale sia il giusto limite alla vita, chi può dire quando sia giusto finire?