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15 febbraio 2008

Difendiamo la legge 194

Ieri, in diverse citta' italiane, si sono tenuti presidi e sit-in per protestare contro quanto avvenuto al policlinico napoletano Federico II dove una donna e' stata interrogata dalla polizia subito dopo essersi sottoposta a un'interruzione volontaria di gravidanza.
Il ministro della Salute Livia Turco ‚ scesa dal suo ufficio a salutare le donne che hanno manifestato in lungotevere Ripa davanti al dicastero della Salute. La Turco è stata accolta da un applauso. ''Silvana siamo tutte con te'', sono le scritte sui cartelli che le donne hanno esposto per dimostrare la loro vicinanza alla donna napoletana che ha abortito due giorni fa nel capoluogo campano.

2 commenti:

Luigi Palmieri ha detto...

Difendere la legge 194 significa difendere la libertà delle donne e dei progressi che la donna ha fatto in questi ultimi anni.La difesa dell'aborto significa difesa della salute si perchè, se una persona decide per un qualsiasi motivo di abortire lo farà quindi,meglio farlo in strutture protette e non in mano a stregoni e quantaltro.

Guglielmo ha detto...

gigi condivido appieno quello che tu dici.
L'aborto è stato concepito non per togliere la vita ad un essere umano, ma per garantire un futuro al nascituro.
Infatti l'art. 4 della legge 194 recita: Per l'interruzione volontaria della gravidanza entro i primi novanta giorni, la donna che accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui e’ avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito, si rivolge ad un consultorio pubblico istituito ai sensi dell'articolo 2, lettera a), della legge 29 luglio 1975 numero 405 (2), o a una struttura socio-sanitaria a ciò abilitata dalla regione, o a un medico di sua fiducia (2/cost).